Miranda Writes

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A volte è difficile credere alla propria vita.

Alla forma che ha assunto, col passare del tempo.

Alla strada che ti ha fatto fare, giorno dopo giorno.

Ai luoghi in cui ti ha spinto, senza che tu ne capissi davvero il disegno.

Il confine è un linea sottile, e non separa soltanto le cose.

Ma le identifica.

Dà loro un significato, una definizione, uno scopo.

Se sei di qua, è bianco.

Se sei di là, è nero.

Se non ci fosse una linea in mezzo, tutto sarebbe grigio.

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Il confine è una passeggiata tra gli universi possibili, come una corda sospesa tra ciò che sei e ciò che vorresti essere.

Tra la tua anima e la tua arte.

Tra i tuoi sogni e le tue bisogni.

Tra il denaro e la gloria.

La sete di conoscenza e quella di fama.

Il confine è la terra dell’artista.

La nazione dell’uomo o della donna che, in quanto artista,, non dovrebbe averne una, né obblighi verso niente e verso nessuno.

A parte quelli verso la propria visione del Mondo.

Quelli verso la propria arte.

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L’artista non va mai in vacanza.

Ma non sta mai davvero lavorando.

Perché in ogni suo gesto, in ogni sua espressione, pubblica o privata, le essenze del suo essere interagiscono. Tutte insieme e tutte contemporaneamente.

Lasciando che sia il loro dialogo a dare forma al presente.

Ogni volta che prendo in mano un microfono, queste due nature si fondono, mi mescolano dentro ad un punto, dove spariscono anche le migliaia di orecchie che mi stanno ascoltando parlare, oppure cantare.

Persi nello spazio.

E io torno indietro nel tempo.

E vado avanti nel tempo.

In entrambe le direzioni, portandomi appresso il ricordo di una vita passata e il desiderio di una vita futura.

Miranda Writes

Tutto si riavvolge, come una cassetta dentro al registratore.

Il suono si distorce, come l’immagine, e mi rimette al centro del viaggio, sospesa sul confine tra i confini, dove tutte le mie vita si incontrano e parlano tra loro.

C’è la bimba, che ogni due, tre anni era costretta a cambiare casa, a spostarsi, perché mamma e papà volevano per lei e per suo fratello un luogo migliore dove crescere.

Una bimba intelligente e gentile.

Ma anche una bimba che ci ha messo del tempo a capire che il cambiamento non è sempre e comunque un male.

Tempo a capire che le amicizie non si contano, ma si pesano.

E che, in ogni caso, un’amica speciale la poteva sempre portare con sé.

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La musica è sempre stata nel mio orizzonte.

È sempre stata parte del mio background.

Ma solo quando ho cominciato a cantare, e ad esprimere quello che avevo dentro, quello che vivevo giorno per giorno, ho scoperto il mio vero talento.

Il mio posto nel mondo non è in una città, o accanto ad una persona.

Ma è dietro ad un microfono.

Ed è facendo parlare queste parti di me, la bambina e l’artista, che sono arrivata alle porte degli Harlem Globe Trotters.

È così che mi sono guadagnata la mia audizione, che mi è stata comunicata mentre ero in vacanza, e stavo bevendo una pina colada.

Ed è sempre così che tutto ha trovato il giusto spazio, il giusto equilibrio.

Le risposte che cercavo.

È stato amore a prima vista.

E, soprattutto, è stato amore reciproco.

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Un mestiere, più che un lavoro, che mi ha riportato indietro con la mente a quando mio papà mi portò a vederli giocare, da piccola.

A quel raro momento in cui sport e arte si incontrano, senza calpestarsi i piedi, ma solo e soltanto allo scopo di divertire la gente.

Di unirla.

Di essere un ponte tra le generazioni.

Sono anni ormai che giro per il Mondo con i Globe Trotters, attraversando confini e visitando città sempre nuove.

In nazioni diverse.

Con culture diverse.

Modi di vivere, di mangiare, di comunicare, di cantare.

Diversi.

E in ognuno di questi viaggi ho trovato un pezzetto di me.

Ho trovato un filo che mi collega alla bimba di New York.

Quella con la valigia sempre pronta e il sorriso sempre in faccia.

Indecisa tra il voler essere un’atleta e una cantante.

Tra voler vivere a New York oppure persa per il Mondo.

Tra il voler essere sola oppure in squadra.

Giovane o adulta.

Quella che vive, è sempre vivrà ballando sui confini.

Miranda Writes / Contributor

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